Mia moglie mi fa cornuto con mio fratello - Sassari Trasgressiva

Mia moglie mi fa cornuto con mio fratello - Sassari Trasgressiva

CAPITOLO SECONDO
Mio fratello uscì di casa, andò a vivere per conto suo. Io rimasi li con i miei problemi e frustrazioni e sempre desiderando una donna. In casa c'erano anche i vecchi genitori, bisognosi di essere badati. Riuscivo a fare diverse cose per loro, c'era però bisogno di una donna per fare il resto.
Fu un conoscente a risolvere la questione. Trovò una donna di qualche anno più giovane di me. Lei Rita, veniva da Napoli, una donna carina, disinvolta e spiritosa, aveva un bel culo tondo e due tette sode. Doveva fare principalmente il servizio di notte, aveva quindi bisogno di una camera. le diedi la mia, io mi trasferì sul divano della sala.
Rita dopo un certo orario girava per casa mezzo svestita, potevo osservare nella penombra il suo culo che ancheggiava, le tette sporgevano dalla scolattura della vestaglia. Tutto questo accendeva la mia fantasia e svegliava il mio piccolo cazzo che premeva dentro le mutande, le davo sollievo con delle frenetiche masturbazioni. Delle sere mi passava davanti mentremi segavo, ma data la consintenza del mio cazzo, (io pensavo) non si accorgesse. Oppure faceva finta di non accorgersi. Mi passava davanti e sorrideva.
La vita in casa per me era cambiata, ero passato da mio fratello che usava il mio culo e la mia bocca e mi faceva essere la sua puttana, ad avere una donna in casa che accendeva la mia fantasia, che desideravo. La desideravo sempre di più, mi masturbavo furiosamente la notte. Cominciai a spiarla quando si spogliava per andare a letto, per la prima volta vedevo una donna nuda. Osservavo dal buco della serratura le sue rotondità, il suo culo, la sua figa che si profumava prima di andare a letto.
Una sera evidentemente in preda a voglie sessuali si masturbò furiosamente, una cosa che mi mandò fuori di testa. Anch'io dall'altra parte della porta masturbavo il piccolo cazzo velocemente, tanto velocemente che al momento in cui sborrai andai a sbattere contro la porta che si aprì sbattendo contro la parete. "Ma che cazzo succede...!?" Esclamò sorpresa. "Che fai mi spii??" Confuso e balbettante riuscì a rispondere appena qualche parola. "Perdonami: sei tanto bella che...", non mi fece finire, "quasto non vuol dire che mi devi spiare, alzati in piedi e va via." A testa bassa e pieno di vergogna mi alzai, dimenticando che i calzoni del pigiama erano abbassati, esponendo così alla sua vista il minuscolo cazzo che nonostante avesse appena sborrato svettava per aria. Lei vedendo il triste spettacolo scoppiò a ridere. "Ma cos'è quel verme...??" Domandò. "ora capisco perché mi spiavi, con un cosino così puoi solo masturbarti." Umiliato chiesi scusa e feci per andarmene, lei mi trattenne per un braccio. "No stai qui. Leccami la figa, questo lo puoi fare."
Continua.

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